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A Pavullo (capoluogo del Frignano), un operaio che abita nel vicolo Babbini esce di casa all'alba per recarsi al lavoro e scopre davanti alla sua porta sette sacchi di juta di varie dimensioni disseminati sui larghi gradini, evidentemente abbandonati lì nel corso della notte, quando il vicolo, a causa di due lampadine bruciate da tempo, giace nel buio più fitto. Incuriosito, apre il più piccolo dei sacchi, vi guarda dentro e fa un salto all'indietro per l'orrore: il sacchetto contiene un piede umano mozzato di fresco. Subito avvertiti, i carabinieri accorrono e nei sacchi trovano i resti del cadavere di una ragazza tagliato in sette pezzi. L'atroce scoperta getta il paese nel più vivo sconcerto e mette in moto le indagini. La tenenza di Pavullo è momentaneamente retta dal maresciallo Torrisi - essendo il titolare rimasto ferito in un incidente d'auto -, il quale ben presto si dichiara non all'altezza di risolvere il complicato enigma. Il maggior Donini, anziché inviare a Pavullo un altro ufficiale, chiede aiuto al maresciallo Lello Caruso, comandante della stazione di Borgo Torre, che si è distinto nella risoluzione di alcuni difficili casi accaduti nel suo paese. "I caramba sono usi servir tacendo" pensa Caruso, e accetta di giocare fuori casa. Lui non conosce Pavullo, sarà il collega Torrisi a fargli da guida. I suoi primi sospetti si appuntano su una setta satanica, ma altre piste si aprono... Riuscirà a individuare quella giusta?