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L'opera di Pier Paolo Pasolini è accompagnata e illuminata dall'interrogazione sul Sacro, in una costante e implacabile ricerca delle tracce del mistero divino che si annida nell'innocenza originaria dell'esistenza e del linguaggio. Emerge dalla sua produzione l'appassionata testimonianza di un artista, ma innanzitutto di un uomo, ispirato da un intenso e irresistibile amore verso il genere umano e la vita, la natura e il trascendente. Attratto da questa profonda e dirompente forza l'autore ha espresso nei suoi componimenti tutta la tensione e l'impegno nel preservare il valore e il significato della sacralità. Ancor di più in un'epoca che sembra aver perso il collegamento con tale dimensione soppiantata dai falsi miti dello sviluppo neocapitalistico, del consumismo, oscurata da un mal interpretato e alienante rapporto dell'uomo con la tecnica. L'intento di questo saggio è indagare, attraverso la riflessione su alcuni testi esemplificativi, come Pasolini stesso concepisca e celebri il Sacro nei suoi molteplici ambiti espressivi: dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica alla sceneggiatura cinematografica e teatrale.