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Il lavoro espone gli aspetti sostanziali della fattispecie della violazione del termine ragionevole di durata del processo disciplinata dalla l. n.89/2001 (nota come legge Pinto") come modificata dal d. l. n.83/2012 (conv. in l. n.134/2012) e quindi la natura della fattispecie, la valutazione della durata, le modalità di calcolo dell'equa riparazione; successivamente vengono esaminati i profili processuali della tutela del cittadino intesa come riparazione dei danni, patrimoniali e non, subiti per il ritardo. L'opera poi prospetta i diversi profili possibili della responsabilità dello Stato e dei suoi agenti, sostiene la tesi della responsabilità oggettiva dello Stato in forza di un illecito commesso dai suoi agenti, ex art. 2043 segg., e quindi critica l'insegnamento della Cassazione, che nega in radice l'esistenza di un illecito e posiziona la materia nell'area delle obbligazioni nascenti da attività lecita. Il lavoro si completa con l'analisi delle eventuali responsabilità personali dei soggetti che hanno agito nel processo.