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Firenze non è una città immobile. Spesso ha dimostrato di avere lunghe tempistiche e qualche mancanza di coraggio nell'assimilare il nuovo, ma la sua maniera di introdurre un linguaggio contemporaneo in un solido contesto è unica. Cambiamenti di grande impatto hanno interessato la città a fine Ottocento attraverso le trasformazioni urbanistiche ideate da Giuseppe Poggi. I marcati confini del centro storico tendono a perdersi a causa dell'abbattimento della cerchia muraria e la città è pronta ad espandersi. Negli anni '30 del Novecento, poi, l'architettura razionalista della Stazione di Santa Maria Novella introduce un nuovo linguaggio architettonico che interesserà il centro storico e la prima periferia. È proprio da questo edificio che inizia l'itinerario consigliato nella guida; un inizio cronologico, ma anche fisico, punto d'arrivo per il visitatore che si accinge a compiere la sua passeggiata architettonica.