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"Chi leggerà queste strazianti, ma secche e così reali, strofe su fatti di violenza sappia che neanche le donne che si occupano di violenza, e che sono consapevoli dell'oppressione che si esercita sul loro genere, riescono a farlo in modo distaccato, assuefatto. Riconosciamo valore a queste righe che, attraverso il "pugno allo stomaco", possono far arrivare l'entità del dolore e del peso che le donne si portano dentro, a volte per tutta la vita, e indurre a prendere posizione e rifiutare l'esercizio di potere che sostanzia ogni rapporto squilibrato tra i generi." (Associazione "Erinna-donne contro la violenza alle donne" Centro antiviolenza di Viterbo)