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Sullo sfondo della Milano del dopoguerra, tra case popolari e prati di periferia, Giulia ricorda gli anni di scuola, le vacanze solitarie dai nonni contadini sulle colline dell'Appennino, il viaggio-studio in Inghilterra per imparare la lingua, i primi amori, il primo impiego. Giulia è una donna concreta. Lavora, si sposa, ha due bambini. Ma è anche fragile e piena di incertezze. Appassionata nei sentimenti, estremista nelle opinioni, quando arriva il '68 partecipa agli scioperi e ai cortei di protesta, ma rimane estranea alle dispute della politica. Negli eventi che si succedono rapidi e tremendi negli anni successivi, a Milano e nel mondo, quel che ogni volta la colpisce e la fa soffrire è il dolore inferto ingiustamente agli innocenti: esseri umani uccisi, feriti, sfruttati, ambienti naturali distrutti. In certi momenti le sembra che tutto sia perso e sogna di fuggire. Ma non si arrende: "Finché resterà qualcuno di noi..."