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"Bum, morto!" è la storia di un ragazzo disabile, Andrea, narrata dal punto di vista del fratello, l'autore, che, dopo anni di lontananza, si riavvicina a casa. Le pagine, scandite dagli appunti che il padre ha redatto per tutta la vita, vedono intrecciarsi vicende comiche e insolite - l'invenzione di una lingua magica in cui le parole fastidiose scompaiono o la mania di una "geometria alternativa" che costringe tutti i conoscenti a riscrivere percorsi e paesaggi - a paure, rabbie, dubbi e vergogne che la famiglia si trova ad affrontare. I diversi registri che si alternano - l'ironia con cui vengono raccontati alcuni tratti della disabilità psichica, la neutralità gelida della burocrazia, il forte coinvolgimento provocato da rivelazioni sorprendenti e amare consapevolezze - disegnano un viaggio che non cade mai nella commiserazione, ma si rivela piuttosto un tentativo di costruire ponti tra due mondi in apparenza inconciliabili: quello di un fratello avviato alla realizzazione di una vita "normale" e quello di Andrea, destinato forse a una eterna separazione.