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Non poteva mancare il personaggio di Maria di Magdala in questa raccolta che per similitudine deve intendersi come la moneta ritrovata nell'ambito della parabola raccontata dal Maestro. L'autore, ammaliato dall'ambiente e vivendolo come se fosse lì realmente presente, ci trasmette le ansie e le emozioni; lo stupore e le incredulità nell'ascolto della Parola del Rabbì, disegnando con delicatezza il profilo caratteriale ed emozionale di questa donna che poche volte viene indicata nei Vangeli. Egli, come allo stesso modo ci ha proposto con l'opera "Tu es Petrus", si pone vicino a Maria di Magdala come impalpabile ombra per intercettare e trasmetterci tutta l'evoluzione interiore che trasforma questo personaggio da peccatrice a quella donna che, infine estasiata, esulta incredula dinanzi al Maestro chiamandolo: "Rabbunì" (Maestro mio).