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Tommaso Adelfio è un nome adottato dall'autore per un velo di pudore, come egli stesso dichiara nella nota d'esordio. Può sembrare una contraddizione avendo scritto tanto nella sua vita di giurista. Ma questa volta tutto è diverso, non è infatti la "razionalità del pensiero ad essere interessata"sono ancora sue parole - "ma l'intimità dei sentimenti". Tutto ciò non solo nelle circa quaranta brevi composizioni in versi e in un racconto altrettanto breve. Sono sempre i sentimenti a prevalere nella seconda parte dedicata alle memorie e nelle pagine conclusive che hanno per sfondo la Costituzione e la Bibbia laica del mare. È un libro che può leggersi anche come un'antologia dove è possibile imbattersi in episodi storici, in scene di vita familiare, in avvenimenti legati alle grandi due tragedie di fine Novecento (attentati di mafia e terrorismo), in luoghi di mare e di terra, in emigrazioni che, anche se volute, non cancellano del tutto la nostalgia.