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Un semplice fiore di campo è cresciuto solitario tra le erbacce. Ed ecco che il poeta di haiku, nel guardarlo, sente il desiderio di conoscerne il nome. Il piccolo poema chiamato haiku è discreto, si affida ai sussurri, allo sguardo di occhi a volte socchiusi a volte spalancati come quelli di un bambino, non è etereo, astratto, non ha dentro di sé soltanto nostalgia, leggerezza, mistero, ma sa essere sensoriale, tattile, sa coinvolgere tutti i sensi, ci fa percepire il profumo di una pesca, ci fa ascoltare gli infiniti suoni di un bosco, ci fa sentire il calore di una sedia di paglia in una notte d'estate. E riesce a sorprenderci quando, da serio e profondo, diventa ingenuo e scherzoso. Sembra un altro mondo, ma è sempre lo stesso mondo che ci circonda, dentro cui ci muoviamo, spesso ciechi e sordi. Fino a quando non iniziamo a fare i primi, timidi passi nella straordinaria poesia haiku. E il Sol Levante ci perdonerà, per le imperfezioni. Questa raccolta comprende composizioni scritte tra il 1999 e il 2020.