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"Con cautela, quasi con circospezione, Grazia Valente intesse il suo quaderno di epigrammi lirico sapienziali, ricchi di osservazioni sulla natura, i colori del tempo, gli umori che di giorno in giorno segnano il rapporto con un suo interlocutore privilegiato. Fra le immagini ricorrenti figura lo specchio, in cui non soltanto il volto della poetessa, ma le fugaci apparenze del mondo finiscono, non senza ironia, per convergere". (M. Marchisio).