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Noi possediamo brandelli di realtà, quelli che la memoria ci restituisce con la luce dell'oggi, del presente. Sono abbagli, flash-back di vita passata che il nostro inconscio ha custodito con l'intento, forse, di restituircele un giorno, affinché possano trovare, nella forma liberatoria della poesia, il loro definitivo riposo. Con queste prose poetiche, Alessandro Novellini, torna ad approfondire il malessere della realtà metropolitana; una città, Torino che, non senza dolore, ha costruito il suo futuro sulle macerie di un'altra città che non esiste più, fatta di lavoro, di sogni, di illusioni.