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"Tra i grandi narratori di poesia contemporanea", Wesley McNair ci racconta "una grande storia americana" - una storia che parla di immigrazione, valori culturali e luoghi, il tutto incarnato in una storia più piccola, fatta di famiglia e di casa... Abitanti della casa del Signore parla anche di riconciliazione in un'epoca di divisioni, di riconciliazione della famiglia e della nazione." Il suo è uno sguardo - come scrive Nicola Bultrini - «tutto proteso ad accogliere, quindi sostenere e condividere (patire con). In questo modo egli può raccontare una storia di salvezza, tanto più eclatante quanto più generata e rimarginata in un contesto di feroci contrasti, di solitudini e abbandoni, che seguono le famiglie fin dall'inizio, da quando i genitori emigrarono, quindi si sradicarono per cercare di affondare nuove radici. Leggendo, pagina dopo pagina, per noi lettori non è importante che si parli della famiglia del poeta o di Trump o della middle class americana, perché in realtà si tratta di una storia che riguarda tutti noi. Perché "siamo tutti nati in esilio, salvati solo dalle case / che sogniamo e dall'amore che potremmo trovarvi"».