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"Poesie di Angiolo S. Novaro, lette sui libri di scuola, spingevano Carla Nibaldi Martini (1927-2015) a eccellere nel ventennio fascista. Medaglie, anche di platino - in un Italia che avrebbe raccolto le fedi nuziali, per far fronte alla guerra. Maestre, intimorite dalla visita di un Gerarca, interrogavano l'alunno di turno: Chi sono i Quadrunviri? E quello: Il cane, il porco... Sembra di vederle sprofondare - interrompendolo - Ma no, ti confondi coi quadrupedi! La mamma Margherita, che negò di partecipare alla premiazione nelle Colonie Estive organizzate dal Fascio - sostenendo lo sguardo del Gerarca - Come? Voi non aderite alle iniziative del Regime? - Saranno pure cose belle, ma a mia figlia ci penso io! Trilussa e l'animo trasteverino, le trecce intinte nell'inchiostro, dalla compagna di dietro al suo. Tutto questo ha forgiato uno sguardo, rutilante, entusiasta, che negli anni è divenuto attento, carezzevole e carico di nostalgia. Piazza Mastai dove: (...)"Mo c'è 'na pora piazza sfigurata Che me se stregne 'n groppo 'n de la gola. ...Lemme lemme, 'gni tanto c'aritorno Mo che già cala er sole: Arzo la testa a ricercà quer volo P'aritrovà... la giovinezz'n core"