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Un tessuto onirico che si svela sotto il costante ritmo dei tre versi. Citazioni tratte da canzoni e testi letterari fanno da commento insieme a stralci autobiografici. Il paradosso di queste nuove terzine sta nel fatto che l'evanescenza delle riflessioni teologiche ed esistenziali lascia costantemente il posto a frammenti più prosastici e quotidiani. Le terzine di Spagnulo commuovono per la capacità che hanno di punture lo sguardo sull'interiorità, sulla psicologia, sul mistero dell'uomo e anche sulla società, sulle diseguaglianze sessuali, sul mestiere della scrittura, sulle difficoltà tipiche di un rapporto amoroso, sull'amicizia e sulla fede. Le Nuove terzine registrano quindi il passaggio da un'infanzia vissuta con un irrazionale desiderio di morte all'appagamento dell'amore in età adulta, passando per un calvario di illusioni, delusioni, conflitti, disprezzo per il mondo circostante, inettitudine e isolamento. Le terzine di Spagnulo riservano delle particolari sorprese: i componimenti verbografici con cui l'autrice ha arricchito il testo e che stupiscono e commuovono il lettore. Riferimento esplicito di questo prosimetro, è "Il mondo salvato dai ragazzini" di Elsa Morante.