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Conversazione a Teheran, dell'affermato scrittore iraniano Reza Gheissarieh, classe 1947, e italianista fra i più importanti del suo Paese, prende la forma di un dialogo fra un padre e un figlio. È un confronto diretto, ironico e confidenziale, dove si inseriscono via via le voci di altri personaggi che contribuiscono a rendere articolato e sfaccettato il poliedrico quadro di una vicenda personale sì, ma anche collettiva, di una società oscillante tra un vicino e ancora palpitante passato e un presente che scorre veloce ed è irrimediabilmente proiettato al futuro. Si stagliano nette due generazioni, due Iran, si schiudono storie singole e personali che appartengono però a una più grande e onnicomprensiva storia, che non termina con la morte dei padri e che lascia nel lettore un sapore conosciuto che lo invoglia a superare i facili luoghi comuni, per conoscere di più e meglio l'Iran, la sua gente e le sue storie, per scoprire infine che sono anche le nostre storie. Gheissarieh ha scelto di pubblicare Conversazione a Teheran per la prima volta in assoluto in Italia. Paese dove, scrive, "ho trascorso gli anni migliori della mia gioventù, così felice e serena".