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È dovuto all'insieme di sentimenti, sensazioni, esperienze, emozioni universali recepiti durante i viaggi per recarsi ad insegnare all'Accademia di Carrara (quello che l'Autrice definisce il "piccolo tour Roma/Carrara"), questo "poema", come d'altronde il precedente "La valigia delle parole. Viaggio in Calabria attraverso la scrittura e le immagini". Quaderni del Dip.to di Scienze dell'Educazione - UNICAL, 7/Nuova serie 2012, Castrovillari 2013". La particolare impaginazione con ampi spazi intonsi Serafini deriva da una visione del foglio di tipo architettonico, ove i "vuoti" sono parte integrante non meno significativa dei versi. Le evidenziazioni tipografiche, dal corpo dei caratteri alle separazioni e interruzioni, ai barrati, ai grassetti, alle interlinee indirizzano la lettura e la sua intensità, sino a suggerire, attraverso l'assottigliamento dei contorni, una lettura volutamente soffusa, presente non a caso anche nel frontespizio, a sottolineare che l'"effimero" è sì il risultato di esperienze giornaliere, ma è anche, nonostante la sua apparente brevità sempre sommessamente espresso.