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"'Allor si alzi la mia Aristeia, così come l'aquila si lancia dalla rupe e in cielo spazia, quando sotto la spada affonda e il fiore sboccia; il mare inonda e la spiga oscilla; la madre accarezza il bimbo e il sole brilla. E tu che leggi, e che ti curi dei versi scavati nel profondo, andrai ragionando per quattro meandri.' Nel primo, Mucillagine, si alternano i nostri limiti, e tra le cose, il non sapere, e della vita, l'imprevedibile fuggevolezza. [...] Procedendo tra i versi maggiormente ispirati dal mio soggiorno bolognese, troverai contrasti e deterioramenti, anche interiori; e poi ancora gli scontri, gli sforzi e le lotte degli uomini e degli esseri viventi. Ma proprio perché quest'opera, in uno slancio d'aquila, io dedico alla nascita di mia figlia, l'ultimo tratto è al dunque emblematico. Qui la terra ha un cuore, l'abete si protende, torna la vita, poppa l'infante e la rosa si ritempra. [...] Al fine, aggiungo, che la poesia è un atto di valore, che vince il declino: se arde, resiste allo sfacelo e si farà portatrice di bellezza e dei valori dell'anima e del pensiero, contribuendo, così, a coadunare tutto il buono della nostra umanità, secondo un ordine evolutivo." (dalla prefazione di Fulvio Gridelli)