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Un catalogo d'arte con testi a firma di Gian Ruggero Manzoni, Gianfranco Lauretano e Chiara Settefonti. A partire dalla prosa poetica di Fabrizio Parrini, Icaro, l'artista Marisa Zattini ha realizzato un'agglutinazione fra parola e figura - traiettorie iconografiche di "ali" misteriose e dionisiache - partendo da un nucleo di lettere antiche scritte due secoli fa. Ai 22 interventi a china su lettera antica si uniscono le trasmutazioni delle "opere al nero" realizzate su lastre di alluminio trattate a specchio e dieci partiture di grande formato sempre risolte in "nigredo", mediante trasporto fotografico a getto d'inchiostro. La polisemia dei linguaggi da sempre è consonante a differenti schemi di aggregazione. La chiave che permette di comprendere un'opera d'arte presuppone una contemplazione iniziale, una meditazione di visione affinché la trasposizione proiettiva fra parola poetica e immagine visiva possa spostare misticamente il nostro asse interpretativo. Scrive Gian Ruggero Manzoni: "Ali selvatiche, perché arcaiche, istintive e primigenie nella loro essenza, risulta, in tale modo, quale piccolo 'libro mondo' (iniziatici) entro cui veleggiare, ricercando un proprio spazio di atterraggio... o di decollo".