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Partendo dal ricordo (e dalla riproduzione) di un quadro rubato, e dalla malinconia di uno sguardo che dice molto, se non tutto; e muovendosi tra inediti documenti d'archivio - una curiosa cronaca dell'assedio alle Legazioni europee a Pechino da parte dei Boxer, e molte lettere, cartoline e fotografie -, Camilla Salvago Raggi ricostruisce (con mille domande, mille dubbi, mille attenzioni, e mille vuoti, e con pathos) la storia di una donna - l'omonima nonna Pallavicino - e della sua immensa solitudine sullo sfondo di un momento storico di grandi tensioni, e al fianco di un uomo - quel Giuseppe Salvago ministro a Pechino nel 1900, ma anche governatore in Eritrea, ambasciatore a Parigi, senatore del Regno... - alla continua ricerca del proprio successo e della propria affermazione personale.