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Quella di Girolamo Lo Verso, fin dal titolo, è un'autobiografia destinata a sorprendere il lettore. Certo, è la storia della sua vita, delle sue passioni, delle sue felicità e dei suoi dolori, ma l'orizzonte all'interno del quale si muove il racconto (il "setting", potremmo quasi dire, nel quale viene proiettato il lettore delle tante vicende che si intrecciano in questo lungo "vivere") non è autocentrato. Anzi, è inequivocabilmente gruppale: un gruppo esterno - degli allievi, degli amici, dei colleghi,delle fidanzate, dei figli, delle mogli, dei maestri (abbiamo scelto l'ordine alfabetico!) - ma anche gruppo interno di legami, luoghi, ricordi e valori. Capitolo dopo capitolo, di entrambi i gruppi, e del loro dialogo, impariamo a conoscere la ricchezza.