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Attraverso una raccolta di saggi dedicati a Leopardi, alla sua presenza nei poeti marchigiani contemporanei, a Sereni, a Matacotta, ai grandi autori del Novecento e a scrittori meno noti come Joyce Lussu e Mario Verdone, alle traduzioni di testi di Ungaretti, a temi poco frequentati dalla critica letteraria come la ferrovia nella poesia italiana contemporanea o il rapporto tra città e poeta, Alfredo Luzi, sociologo della letteratura e docente universitario, individua nella poesia italiana contemporanea un nucleo tematico oppositivo, tra stasi e dinamismo. Nella prima parte del volume, la siepe, l'immagine leopardiana è assunta come configurazione di uno spazio immobile e frontiera, pre-testo dell'immaginario e del desiderio di un ubi consistam. Nella seconda parte, il viaggio, vengono raccolti studi che, direttamente o indirettamente, affrontano il tema dell'erranza, della dislocazione, di una spazialità in movimento, anche nel senso della "traduzione" di un testo poetico da una lingua ad altra.