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"Sulla Prima Crociata c'è un'incredibile produzione letteraria. Poemi, testi storici, documenti tra cui destreggiarsi per trovare la verità nella deferenza degli autori verso i signori al cui seguito si trovavano. Ma un elemento costante accomuna tutti gli autori di questa prolifica produzione. Ed è la narrazione e la giustificazione, quando viene dalla parte in cui militano, dell'estrema violenza e crudeltà presente in tutte le stragi che si sono susseguite dall'inizio della predicazione alla fine della crociata, con la presa di Gerusalemme. Non è compito di un romanzo dare un giudizio morale su queste guerre che hanno insanguinato, per due secoli, quei luoghi e cambiato i rapporti di forza tra l'occidente barbaro e l'oriente colto e raffinato. Interessa piuttosto vedere come le vicende della spedizione hanno cambiato i sentimenti dei tre personaggi e li hanno portati per strade diverse da un iniziale approccio di adesione, a un ripensamento sofferto. Geoffroy, il boia, Georges, il mercante, e Jean, l'assassino, troveranno nell'amicizia che li lega indissolubilmente, la forza per continuare la loro vita".