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Primavera del 146 a.C.: Cartagine è rasa al suolo dalle legioni del console romano Scipione detto l'Emiliano. Cento coppie di buoi rivoltano con i loro pesanti aratri le rovine ancora fumanti della "Regina dei mari" e nei solchi viene buttato il sale, affinché nulla possa mai più crescere su quel suolo maledetto per l'eternità. Si conclude così, in modo cruento, un conflitto durato più di cento anni, uno scontro epico dominato dalla figura di Annibale, il condottiero punico capace di superare le Alpi e di infliggere a Roma una serie di pesantissime sconfitte militari che porteranno la città latina ad un passo dal tracollo definitivo. Il racconto di un vecchio soldato di Annibale descrive quei formidabili giorni in cui la storia della civiltà occidentale fu sul punto di subire una drastica svolta. Accanto ai grandi personaggi che di quell'epopea furono i celebrati protagonisti, tornano a vivere persone comuni, uomini e donne che amano, soffrono e gioiscono come noi e che, come noi, s'interrogano sul senso del proprio destino.