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Vincenzo Martino Bruno parte da Torino come missionario nel luglio 1839 e arriva in Birmania nell'aprile 1840. Dal 1857 si stabilisce definitivamente a Calcutta, in India. «Sotto un cielo sereno e sopra un mare tranquillo partimmo...». Le sue numerose lettere hanno permesso di ricostruire la sua vita, le sue aspirazioni, le sue gioie e i suoi crucci. Esse hanno rappresentato l'unico legame tra il mondo conosciuto e quello da scoprire in un'epoca di grandi cambiamenti politici, economici e sociali. I ricordi del primo viaggio affiorano alla mente di un uomo che per decenni ha vissuto ed operato nelle Indie Orientali, quando le comunicazioni con la patria erano scandite dalla puntualità dei vapori, dai capricci degli uomini e della natura. Macrostoria e microstoria costituiscono la trama e l'ordito di un arazzo che si compone nell'arco di trent'anni, a metà dell'Ottocento.