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Gianni Sola, saluzzese, è un giornalista della sezione cultura di un quotidiano torinese. È giovane, curioso, è un giornalista di razza, anche se nella vita privata ha ancora le incertezze di una immaturità non del tutto superata. Ha due affetti, la gatta Ciccia e Laura, giovane donna separata con due figli in tenera età. L'inchiesta di Gianni parte da molto lontano, con nebulosi sospetti, nell'ambiente inquietante di una loggia massonica nel centro città di Torino, e col contatto con ambigui individui. Sarà poi un libretto scritto in francese: "L'église abandonée près du Chateau Des Constantia de Costiliolis", a porre alla mente di Gianni interrogativi più vicini alla realtà, ma ancora senza risposte. Solo una notizia ricevuta per caso, l'abbattimento doloso di alcuni alberi a Costigliole Saluzzo, lo porterà a dipanare l'aggrovigliata matassa e a salvare una preziosa chiesetta. Sullo sfondo di tutto il racconto scorrono paesaggi piemontesi urbani, collinari e fluviali di rara bellezza.