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Il volume ripercorre la singolare vicenda umana e militare di Roberto Segre, già Ufficiale di Artiglieria, impegnato prima nella guerra di Libia e successivamente nella Grande Guerra. Si pose in evidenza per la sua opera intesa al perfezionamento tecnico e tattico dell'artiglieria, ma si distinse, in particolare, come capo della missione militare italiana che il Comando Supremo inviò a Vienna per l'armistizio. In tale ruolo agì con grande autonomia dai vertici per tutelare quelli che a suo giudizio erano gli interessi italiani, esigendo dagli austriaci il rispetto delle clausole dell'armistizio del 4 novembre, incluse la restituzione dei prigionieri, il sequestro di materiale ferroviario e il ritorno delle opere d'arte italiane. Al rientro in Patria fu coinvolto in una inchiesta per illeciti amministrativi, a cui risultò completamente estraneo, ma che venne usata contro di lui a fini politici.