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Da giovanissima ho letto una frase: «non appartenere a qualcuno, per appartenere a tutti». Questa frase è diventata la mia scelta di vita, per cui sia il matrimonio che il farmi suora (le scelte principali del tempo) mi sembravano limitanti, se volevo impicciarmi degli affari degli altri. E così ho intrapreso il mio cammino sulla strada. Un po' di incoscienza aiuta sempre, ma a me è andata bene, anzi molto bene. A volte mi sembra di essere soltanto spettatrice di ciò che accade. Mi meraviglio io stessa dei molti fatti sempre nuovi che avvengono, anche se il denominatore comune è sempre il disagio socioculturale o anche economico della gente che ho attorno. Tanti amici mi hanno chiesto di scrivere sulla vita della casa e del quartiere, per cui ho cercato, tra i vari fogli sparsi per la casa, alcune pagine scritte in occasioni diverse o sotto emozioni particolari. Si tratta solo di riflessioni personali: le ho messe insieme. Le ho chiamate "Diario senza data", anche se alcuni scritti sono circostanziati; senza data perché tante emozioni si ripetono, tante storie sono simili. Dalla nota introduttiva dell'autrice. Prefazione di Alex Zanotelli.