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Il testo ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di militanti che, da sinistra, hanno guardato al fenomeno mafioso e alle sue implicazioni politiche. La lettura della relazione comporta anche un coinvolgimento emotivo, se non altro per la drammatica fine che fecero due dei firmatari (Cesare Terranova e La Torre stesso). Negli ultimi decenni, d'altronde, una ricca stagione di studi storiografici, sociologici e antropologici ha costretto a riscrivere la storia della mafia. Per questo, la fonte è introdotta dallo scritto di un protagonista di quegli anni - Emanuele Macaluso - e da quello di uno storico - Vittorio Coco. Ne emerge un quadro mosso, in cui le diverse interpretazioni contribuiscono a ridestare l'interesse per un documento chiave nella storia dei comunisti siciliani, del loro farsi parte della classe dirigente nazionale e del ruolo che la lotta alla mafia ha avuto in questo complesso gioco di rimandi tra la sfera regionale e il sistema paese.