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"La Trilogia delle macchine" è una delle prime prove narrative di un giovanissimo Cesare Pavese. Novelle brevi, prose rapide e veloci; talvolta dei soffi sussurrati all'orecchio del lettore; altrove grida di protesta e di lotta, spasimi narrativi sull'inatteso sfondo della realtà urbana e industriale degli inizi del XX secolo. Le storie tratteggiate dal grande scrittore, appena ventenne, hanno in comune il senso di sospensione e inconcludenza. I personaggi lasciano attoniti, in bilico tra l'esaltazione, il titanismo e la costante, catartica idea del suicidio. Ne "Trilogia delle macchine" e ne gli altri racconti giovanili, inclusi nel testo, ritroviamo i temi e gli "stati d'animo" che saranno caratteristici dello scrittore maturo: il senso di inquietudine, lo scoramento esistenziale e l'inettitudine". Saggio introduttivo di Giusi Baldissone.