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1917. L'Europa è sconvolta dalla guerra mondiale. Lo zar Nicola II è stato deposto. L'esercito russo continua a combattere a fianco di Francia e Inghilterra, ma fra le truppe il malcontento è diffuso e nelle città il popolo ha fame. Il governo tedesco capisce che basta poco per gettare il paese nel caos e favorisce il ritorno in Russia dei più irriducibili sovversivi, rivoluzionari di professione da anni in esilio. Così il 3 aprile, dopo aver attraversato in treno l'Europa su un vagone piombato, Lenin giunge alla stazione di Pietroburgo. In testa ha un solo pensiero: la rivoluzione.