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Incursioni di cartoon kamikaze in un immaginario fanciullo e allo stesso tempo troppo adulto, oggetti quotidiani e ricordi che tramano una rivolta minacciosa e divertita, dichiarazioni d'odio e d'amore di una sensualità sfacciata, dediche che disegnano una costellazione di personaggi squisitamente pop. Le poesie de "La mia Waterloo ventricolare" arrivano a qualcosa che nasce dal basso, dalla strada, da un angolo del letto o dallo schermo della tv, dalla quotidianità vissuta con sorpresa e curiosità, con una leggerezza che scandaglia e sonda quella dimensione liquida che si cela sotto ogni superficie.