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L'autore, in questo evocativo racconto autobiografico, prende spunto dalla suggestiva cima dello Jof Fuart, sulle Alpi Giulie, per intrecciare una serie di riflessioni sulla psicologia dell'Alpinismo. Cosa accade nella mente quando ci si perde nella nebbia sopra un precipizio? Quali meditazioni avvengono quando il corpo è stremato, quando ha perso il sentiero e sta congelando? Che differenza occorre nell'interiorità di un escursionista quando esso si approccia alla Montagna in gruppo oppure da solo? È possibile smarrirsi volontariamente? Fin dove può spingersi il desiderio di salire di un Alpinista e come comprende quando è giunto il "Limite"? Queste e altre riflessioni abilmente alternate fra gli svariati aneddoti e avventure sulle Montagne Friulane che hanno come filo conduttore lo Jof Fuart.