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«Sfogliare un'antologia di Facezie, di amenità, di arguzie e acrobazie verbali è un po' come assistere, almeno a me succede così, a uno spettacolo pirotecnico, nel senso che qui, in un'antologia di facezie, le parole disegnano in aria delle strane traiettorie, dei prilli (ho scoperto per caso la parola «prillo», un bel toscanismo che significa: "il girare intorno a sé stesso" e non mi sono lasciato sfuggire l'occasione di usarla), dei prilli, dicevo, imprevedibili, incandescenti». (dalla postfazione di Paolo Albani)