Tab Article
Questo libro contiene un'ampia scelta di brani significativi tratti da opere di autori italiani che hanno viaggiato nel mondo arabo-musulmano nel corso del XIX secolo. Opere di questo tipo sono numerose in altri paesi europei, dove la letteratura di viaggio è più studiata. I testi dei viaggiatori italiani sono invece poco conosciuti, e spesso non sono più pubblicati da decenni. Si tratta di testi che rivestono un grande interesse proprio se messi a confronto con i più illustri modelli francesi e inglesi, in quanto si rivelano in gran parte portatori di uno sguardo sul mondo arabo più "umanistico" e assai meno "imperiale". Nei "récits de voyage" francesi e inglesi, infatti, si passa rapidamente dall'immagine benevola del mondo arabo, caratteristica degli illuministi settecenteschi, al brusco distacco operato da Chateaubriand e che sarà dominante, con innumerevoli sfumature, durante tutto il XIX secolo, preannunciando e accompagnando il lungo processo di colonizzazione che comincerà nel 1830 con la conquista dell'Algeria. Nei "récits de voyage" italiani invece si manifesta un'evoluzione molto più difficile, lenta e conflittuale. Nello sguardo disorientato e incerto che questi autori rivolgono al mondo arabo emergono le tracce di una familiarità antica, secolare, segni di un'attitudine universalistica e umanista propria della cultura italiana e, allo stesso tempo, l'esempio inatteso di un approccio all'altro strettamente pragmatico, né ideologico, né pregiudiziale. Tuttavia questo interessante punto di vista sarà abbandonato nel corso dell'Ottocento per modelli più "moderni" e incisivi, e la visione francese e inglese dei rapporti tra Occidente e Oriente finirà per influenzare anche i resoconti di viaggio italiani.