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In una calda notte romana, fra i ruderi del foro, Sandra, condotta sul posto da un inquietante messaggio anonimo, ritrova il cadavere del collega che con lei dirige i lavori di restauro d'un antico ipogeo. È l'inizio d'una serie di "sacrifici" ai piedi del tempio, che accendono i sospetti sulla restauratrice e sui tanti personaggi che, più o meno legati al mondo dell'arte e dell'archeologia, le ruotano intorno. Ma proprio il mistero legato a un famoso quadro, cui in quei giorni viene dedicata una mostra, porta il commissario incaricato delle indagini ad avere l'intuizione giusta: una parola mal interpretata, una svista. Come, in pittura, il punto di fuga: incontro di rette nello spazio che in realtà non esiste. E che impedisce allo sguardo di spaziare altrove. Un'illusione che, celando i frammenti scomparsi del quadro, nasconde anche il volto del vero assassino.