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Con una recensione di Vittorio Sgarbi. Il 27 dicembre 2006 una nota dell'Ansa segnala il ritrovamento del manoscritto di Luca Pacioli "De ludo scachorum" da secoli considerato perso e noto agli studiosi solo attraverso le testimonianze documentarie dello stesso Pacioli. In realtà il manoscritto, non è il De Ludo Scachorum, infatti non ha né titolo né epigrafe. Su ciascuna delle sue pagine è disegnata una schematica scacchiera con dei pezzi per il gioco degli scacchi e i testi, a lato di ogni scacchiera, sono autografi di Luca Pacioli, per cui la conclusione corretta è che si tratti di una raccolta di problemi di scacchi in preparazione dell'introvabile De Ludo Scachorum. Conclusione corretta ma macroscopicamente riduttiva. Se si esaminano altri importanti aspetti del documento quali le regole di gioco, l'originalità dei problemi proposti, la suddivisione in fascicoli, le figure dei pezzi e le due differenti grafie con le quali sono rappresentati, si deve concludere che il manoscritto è opera congiunta di Leonardo da Vinci e Luca Pacioli. In questo libro vi è tutta l'intrigante storia che parte da Leonardo e Luca Pacioli e attraverso la scacchiera arriva ai giorni nostri.