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"'Vorrei urlare al mondo tutto, la mia sofferenza, e il mio terrore'. Da questi versi di Nadia Turriziani si intuisce come la poesia si fa concreto sostegno per l'anima, una sorta di consolazione e speranza per alleviare uno stato di dolore. Nelle liriche troviamo un costante alternarsi tra amore e odio, gioia e dolore. Questo continuo contrasto ci consente di capire come l'autrice, attraverso la scrittura, tenti di ristabilire un equilibrio con se stessa e con il mondo che la circonda." (Michela Zanarella) Quest'opera è stata selezionata nel concorso letterario "Libri di-versi in diversi libri", nell'edizione 2011-2012 in memoria di Carmela Monteleone.