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"Uno scritto disarmonico e discontinuo (...) uno scritto che privilegia l'irregolare, la confusione, il disordine all'utopia della linearità, perché l'esistenza è tutto fuorché linearità." Tra il romanzo e l'autobiografia, "Lato guasto" mescola esperienze di vita del protagonista con riflessioni sull'arte, sulla cultura di massa, sull'esistenza umana, sull'amore, sul caos; le devote pagine in onore di Henry Miller e le belle frasi dedicate all'amata Esse, si alternano con pensieri sparsi e disordinati. Pervade la storia, la ricerca di una personale strada da seguire, legata indissolubilmente - nel caso dell'autore - alla scrittura. Un invito al lettore a "lasciare un segno", trasformandosi nello scultore del proprio tempo.