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Un invito a visitare Tunisi si trasforma in un viaggio nell'inferno. A causa della sparizione di un'auto, il protagonista si ritrova imbrigliato nell'impazzito ingranaggio giudiziario di un paese in cui la detenzione in carcere, com'è già successo ad altri turisti, è procedura affrettata e quantomeno arbitraria. Così la vacanza di un napoletano in cerca di cultura e relax fa tappa, all'improvviso, nel famigerato penitenziario di Bouchoucha. La storia diviene surreale, acquista tinte kafkiane e seppur drammatica, grazie al tenore del racconto "a ruota libera" e a uno stile popolare e immediato, non stanca e offre convincenti momenti ironici. L'arresto, la prigionia, l'attesa del giudizio, la mostruosa burocrazia, la permanenza forzata in terra straniera, la scoperta dell'amore, i tentativi di ritornare in Italia: nel raccontarci le sue avventure il protagonista, tra colpi di scena e rivelazioni, si sofferma in modo originale e con spunti interessanti su usi e costumi della Tunisia, dando al lettore un quadro preciso di un paese così vicino e così lontano dal nostro.