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"Scrivere poesie nell'età dell'autrice è gettare un fascio di luce nelle acque dense e scure del proprio animo, è trasportare in termini ampiamente oggettivi sentimenti di complessa e difficile gestione. È ritornare agli albori della poesia, ai poeti del mito che cantavano il formarsi della natura dal caos primigenio, e balzare improvvisamente nella più recente contemporaneità, alla poesia come sollievo e terapia. Riuscire a sciogliere il canto è sempre, e particolarmente nell'età dell'autrice, metodo di conoscenza di sé ma soprattutto fonte di salvezza di fronte alle tentazioni oscure delle tenebre. È il porre la concretezza della parola, il segno ad inchiostro nero sul bianco vuoto, come argine al fiume in piena delle emozioni; è il riconoscersi e l'accettare la propria sofferenza" (dalla Presentazione di Piervittorio Rossi).