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Il Parkinson, malattia neurodegenerativa ad evoluzione lenta e progressiva, entra nella vita di Stella e di riflesso in quella di Angelo. Giorno dopo giorno insidia anima e corpo. E allora, insieme e complici in questa che è in fondo una storia d'amore, Stella e Angelo ritornano indietro nel tempo della memoria per chiedersi che cosa resta delle persone, delle cose, dei luoghi della vita vissuta. Raccontare il Parkinson diventa un bisogno quotidiano, per non smarrire se stessi. Per combattere il buio insinuato nella vita di Stella. La luce diventa la metafora del domani. Così, al termine di ogni notte, Stella aspetta come un'epifania il primo chiarore del giorno: il mondo si illumina e Stella, ogni volta, quasi temesse di guastare l'incantesimo, dice sottovoce: "Che bella è la luce del giorno!"