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Se pensate che a rappresentare le donne, nella poesia greca classica, sia soltanto Saffo, ignorate l'esistenza d'altre poetesse di valore. Una di queste, di tutte la più amabile, è Anite di Tegea, vissuta fra il quarto ed il terzo secolo a. C. Ugo Pontiggia, che ne ha tradotto e commentato gli epigrammi, scrive che "nel mondo ellenistico, Anite, poetessa del'Arcadia, si distingue per la delicatezza e la profonda partecipazione emotiva" e parla della sua "attenzione ai deboli, nel momento dell'agonia e della morte". Se c'è una parola adatta a delineare l'animo di Anite, è "empatia".