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La vita e la poesia di Gaillard, anarchico, individualista, irreligioso, sono per noi oggi la testimonianza di uno spirito dei tempi moderni, quel nichilismo ormai compiuto negli anni Venti del Novecento, annunciato da autori come Dostoevskij, Nietzsche e Spengler, e poi testimoniato dai vari Léon Bloy, Bernanos, D. H. Lawrence e Drieu La Rochelle. Il mondo dei demoni, dominato dalle assurdità, che visse e ancora vive la disintegrazione della tradizione (Gómez Dávila), degli uomini in rivolta (Camus), della lotta tra l'individuo e lo stato (Kafka), del passaggio dalla figura della vergine a quella della puttana (Joyce): la drammatica agonia spirituale di una civilizzazione cui il surrealismo non esitò a lanciare una sfida, rivelandosi però l'ennesimo e forse il più chiaro sintomo di tale decadenza.