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"La zattera 'Labyrinthi', come nuova forma di resistenza etica/estetica interessata a combattere vecchie e nuove forme di dominanza, naviga, come la Nave dei folli di Bosch, di città in città, di sanatorio in sanatorio, sulle distese marine della 'liquidità' post-moderna, muovendosi nei limiti di una weltanschauung artistica totalmente democratica e attenta a sollecitare, nella vita di ogni uomo/artista, la fabbricazione di sistemi di valore idonei a rifondare un dialegesthai comune. Limina mentis, con 'Labyrinthi', intende creare un habitat rassicurante, libero dal rumore di fondo della cronaca e della necro-economia, in cui ciascuna 'voce', messa a riparo dalle smanie classificatorie della critica, abbia il diritto di cantare, costruendo weltanschauungen etico/estetiche, nell'ostinato tentativo di dare un senso, vivente, alla vuota nozione moderna di 'democrazia'." (I. Pozzoni)