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"Il percorso poetico di Ubaldo de Robertis 'non è un viaggio lineare volto unicamente a sciorinare la sequenza degli umani fallimenti; bensì, e fino all'ultimo, un altalenare tra divergenti impulsi ed intime contraddizioni: un viaggiare meandrico di chi si sa alle corde e tuttavia non si decide a gettare la spugna. Ed è in questa irrisolta dicotomia, nell'oscillare tra "due cibi distanti e moventi d'un modo': tra la spinta al superamento e la convinzione dell'inutilità di ogni proposito di metamorfosi, la scaturigine della poesia del de Robertis: una poesia introspettiva, riflessiva, filosofica; e, tuttavia, all'improvviso tenera, amicale, docile all'impeto visionario e ai richiami dell'irrazionale inteso come pascaliano 'esprit de finesse' e perfino come sciamanica tentazione." (Emilio Sidoti)