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Dopo "Terra Madre", un maestro del cinema italiano torna a confrontarsi con un paesaggio, un territorio, la pratica e la poesia di un antico lavoro dell'uomo. "Rupi del vino" è il più recente film di Ermanno Olmi e racconta, in un'ora di immagini fluide, testimoniali e narrativamente dense, le vigne della Valtellina: dalla costruzione dei muri a secco dei loro terrazzamenti, esempi di architettura primitiva e sapiente che asseconda il paesaggio senza violarlo, ai tempi lunghi della preparazione delle viti, della maturazione dei grappoli, del raccolto che porterà alla produzione di vini pregiati. Il percorso delle immagini è contrappuntato da due 'voci' singolari: il Mario Soldati autore dello splendido memoir di viaggio "L'avventura in Valtellina", e Pietro Ligari, settecentesco pittore e architetto, che considerava tuttavia l'agricoltura come "superiore ad ogni altr'arte, niuna riservata"... Un documentario di limpido umanismo, un racconto e un atto d'amore: con "Rupi del vino" Olmi rende omaggio a una 'viticoltura eroica', esempio vivo di rapporto positivo con l'ambiente, di sapienza agricola, di capacità produttiva, di una vera cultura del vino e di valorizzazione di un patrimonio naturale. Un esempio così vivo che i vigneti terrazzati del valtellinese sono oggi tra i candidati al riconoscimento Unesco quali Patrimoni Mondiali dell'Umanità.