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«Il Requeno si lasciò irretire dalla constatazione della bravura dei copisti medioevali da lui considerati, abili nel realizzare forme di scrittura standardizzate in un ductus librario coerente e stabile che rendeva il loro prodotto leggibile "come un libro stampato" [...] Quello del Requeno è più che altro un errore di prospettiva, per cui la constatazione che la scrittura libraria dei copisti professionali poteva raggiungere livelli di perfezione altissima non spinge a individuare in tali prodotti gli archetipi della standardizzazione tipografica, ma vuole farne esempi di una segreta arte della stampa "prima della stampa", la chirotipografia.» (dalla premessa di Edoardo Barbieri)