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"A cento anni dalla nascita di Giulio Einaudi, il Principe dell'editoria italiana del Novecento, ormai tutto o quasi è stato detto sulla sua figura di uomo e di editore. Non altrettanta cura, per la verità, è stata ancora dedicata allo studio di quel laboratorio grafico che, specialmente dopo la guerra, ha generato l'immagine della casa editrice [...]. Fin qui s'è parlato solo di carrozzeria, ma senza la perizia tecnica di Oreste Molina e quella commerciale di Roberto Cerati l'oggetto del libro Einaudi non sarebbe stato possibile: l'editore lo sapeva bene, ma lui era Enzo Ferrari e loro gli ingegneri e i meccanici. Se il tempo è galantuomo quelle opere collettive dell'ingegno continueranno ad affascinare come i quadri di una galleria non solo il collezionista di oggi, ma anche i lettori digitali di domani." (dallo scritto introduttivo di Mauro Chiabrando)