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15 giugno 1972. A bordo della Lucette una famiglia subisce l'attacco di un branco di orche. Un minuto dopo, la goletta non è niente di più che un ricordo e i Robertson - Dougal, sua moglie Lyn, i figli Douglas, Sandy e Neil, e Robin, uno studente in viaggio con loro - si ritrovano da soli, dispersi in mezzo al Pacifico. In sei, su un piccolo gommone di salvataggio, trainato da una scialuppa di tre metri, senza scorte, senza strumenti, senza carte nautiche. Inizia così un'impresa disperata, in cui la parola d'ordine, giorno dopo giorno, è 'sopravvivere'. I Robertson temono che i soccorsi non arriveranno. Secondo calcoli approssimativi, che alla fine non si riveleranno troppo distanti dalla realtà, Dougal stima che in cinquanta giorni di navigazione potrebbero riuscire a raggiungere la terra. Le piogge, la carne delle tartarughe, la pesca di corifene con attrezzi di fortuna e un'ostinata fiducia dovranno tenerli in vita. "Naufraghi nel deserto blu" è il racconto, in perenne bilico tra speranze e delusioni, di un'avventura al limite: trentasette giorni in balia di onde colossali, bonacce, squali e burrasche. Fino alla salvezza.